Ingrao Luca
Nessuno si sarebbe mai sognato di prendere parte alla maratona fotografica più entusiasmante d’Italia da casa! Eppure in poco tempo molte cose sono cambiate, e altrettanto velocemente ci siamo abituati, se così si può dire, a nuovi vincoli e quotidianità. Questo da quando un ospite indesiderato è entrato nelle vite di tutti noi, direttamente o indirettamente senza nemmeno bussare. Molto altro è cambiato nelle nostre vite: abbiamo iniziato a leggere e cucinare di più, a guardare un sacco di film e a prenderci cura della nostra casa in modo spasmodico, quasi fosse un modo per mettere ordine anche nel mondo. In un mondo che ruotava secondo la logica del “tutto e subito” abbiamo reimparato ad aspettare. In questo periodo però non siamo ancora riusciti a fare a meno dell’abbraccio di un amico, delle cene passate a chiacchierare coi nonni, dei concerti e degli spettacoli a teatro. Il mondo degli affetti ha cercato un suo corrispettivo fittizio nell’ universo digitale: le “videocall” a tarda notte, il “tanti auguri a te”, i giochi online e gli allenamenti in diretta su Skype. Pur essendo relegati in casa infatti, il mondo ci raggiunge attraverso la rete mettendo in dubbio la solidità dei nostri muri. Considerando tutto ciò mi sono chiesto: “alla fine di questo periodo riusciremo ad apprezzare con la stessa obiettività di prima ciò che è il mondo reale differenziandolo ancora marcatamente da ciò che è sul nostro computer?” Cercando una risposta a questa domanda, ho ritratto la mia realtà oggi attraverso la fotografia.
Pubblicata in L'unione fa la forza
Ingrao Luca Nessuno si sarebbe mai sognato di prendere parte alla maratona fotografica più entusiasmante d’Italia da casa! Eppure in poco tempo molte cose sono cambiate, e altrettanto velocemente ci siamo abituati, se così si può dire, a nuovi vincoli e quotidianità. Questo da quando un ospite indesiderato è entrato nelle vite di tutti noi, direttamente o indirettamente senza nemmeno bussare. Molto altro è cambiato nelle nostre vite: abbiamo iniziato a leggere e cucinare di più, a guardare un sacco di film e a prenderci cura della nostra casa in modo spasmodico, quasi fosse un modo per mettere ordine anche nel mondo. In un mondo che ruotava secondo la logica del “tutto e subito” abbiamo reimparato ad aspettare. In questo periodo però non siamo ancora riusciti a fare a meno dell’abbraccio di un amico, delle cene passate a chiacchierare coi nonni, dei concerti e degli spettacoli a teatro. Il mondo degli affetti ha cercato un suo corrispettivo fittizio nell’ universo digitale: le “videocall” a tarda notte, il “tanti auguri a te”, i giochi online e gli allenamenti in diretta su Skype. Pur essendo relegati in casa infatti, il mondo ci raggiunge attraverso la rete mettendo in dubbio la solidità dei nostri muri. Considerando tutto ciò mi sono chiesto: “alla fine di questo periodo riusciremo ad apprezzare con la stessa obiettività di prima ciò che è il mondo reale differenziandolo ancora marcatamente da ciò che è sul nostro computer?” Cercando una risposta a questa domanda, ho ritratto la mia realtà oggi attraverso la fotografia. L'unione fa la forza #30orePhotoMarathon
Nessuno si sarebbe mai sognato di prendere parte alla maratona fotografica più entusiasmante d’Italia da casa! Eppure in poco tempo molte cose sono cambiate, e altrettanto velocemente ci siamo abituati, se così si può dire, a nuovi vincoli e quotidianità. Questo da quando un ospite indesiderato è entrato nelle vite di tutti noi, direttamente o indirettamente senza nemmeno bussare. Molto altro è cambiato nelle nostre vite: abbiamo iniziato a leggere e cucinare di più, a guardare un sacco di film e a prenderci cura della nostra casa in modo spasmodico, quasi fosse un modo per mettere ordine anche nel mondo. In un mondo che ruotava secondo la logica del “tutto e subito” abbiamo reimparato ad aspettare. In questo periodo però non siamo ancora riusciti a fare a meno dell’abbraccio di un amico, delle cene passate a chiacchierare coi nonni, dei concerti e degli spettacoli a teatro. Il mondo degli affetti ha cercato un suo corrispettivo fittizio nell’ universo digitale: le “videocall” a tarda notte, il “tanti auguri a te”, i giochi online e gli allenamenti in diretta su Skype. Pur essendo relegati in casa infatti, il mondo ci raggiunge attraverso la rete mettendo in dubbio la solidità dei nostri muri. Considerando tutto ciò mi sono chiesto: “alla fine di questo periodo riusciremo ad apprezzare con la stessa obiettività di prima ciò che è il mondo reale differenziandolo ancora marcatamente da ciò che è sul nostro computer?” Cercando una risposta a questa domanda, ho ritratto la mia realtà oggi attraverso la fotografia.
Pubblicata in Connessioni
Ingrao Luca Nessuno si sarebbe mai sognato di prendere parte alla maratona fotografica più entusiasmante d’Italia da casa! Eppure in poco tempo molte cose sono cambiate, e altrettanto velocemente ci siamo abituati, se così si può dire, a nuovi vincoli e quotidianità. Questo da quando un ospite indesiderato è entrato nelle vite di tutti noi, direttamente o indirettamente senza nemmeno bussare. Molto altro è cambiato nelle nostre vite: abbiamo iniziato a leggere e cucinare di più, a guardare un sacco di film e a prenderci cura della nostra casa in modo spasmodico, quasi fosse un modo per mettere ordine anche nel mondo. In un mondo che ruotava secondo la logica del “tutto e subito” abbiamo reimparato ad aspettare. In questo periodo però non siamo ancora riusciti a fare a meno dell’abbraccio di un amico, delle cene passate a chiacchierare coi nonni, dei concerti e degli spettacoli a teatro. Il mondo degli affetti ha cercato un suo corrispettivo fittizio nell’ universo digitale: le “videocall” a tarda notte, il “tanti auguri a te”, i giochi online e gli allenamenti in diretta su Skype. Pur essendo relegati in casa infatti, il mondo ci raggiunge attraverso la rete mettendo in dubbio la solidità dei nostri muri. Considerando tutto ciò mi sono chiesto: “alla fine di questo periodo riusciremo ad apprezzare con la stessa obiettività di prima ciò che è il mondo reale differenziandolo ancora marcatamente da ciò che è sul nostro computer?” Cercando una risposta a questa domanda, ho ritratto la mia realtà oggi attraverso la fotografia. Connessioni #30orePhotoMarathon
Nessuno si sarebbe mai sognato di prendere parte alla maratona fotografica più entusiasmante d’Italia da casa! Eppure in poco tempo molte cose sono cambiate, e altrettanto velocemente ci siamo abituati, se così si può dire, a nuovi vincoli e quotidianità. Questo da quando un ospite indesiderato è entrato nelle vite di tutti noi, direttamente o indirettamente senza nemmeno bussare. Molto altro è cambiato nelle nostre vite: abbiamo iniziato a leggere e cucinare di più, a guardare un sacco di film e a prenderci cura della nostra casa in modo spasmodico, quasi fosse un modo per mettere ordine anche nel mondo. In un mondo che ruotava secondo la logica del “tutto e subito” abbiamo reimparato ad aspettare. In questo periodo però non siamo ancora riusciti a fare a meno dell’abbraccio di un amico, delle cene passate a chiacchierare coi nonni, dei concerti e degli spettacoli a teatro. Il mondo degli affetti ha cercato un suo corrispettivo fittizio nell’ universo digitale: le “videocall” a tarda notte, il “tanti auguri a te”, i giochi online e gli allenamenti in diretta su Skype. Pur essendo relegati in casa infatti, il mondo ci raggiunge attraverso la rete mettendo in dubbio la solidità dei nostri muri. Considerando tutto ciò mi sono chiesto: “alla fine di questo periodo riusciremo ad apprezzare con la stessa obiettività di prima ciò che è il mondo reale differenziandolo ancora marcatamente da ciò che è sul nostro computer?” Cercando una risposta a questa domanda, ho ritratto la mia realtà oggi attraverso la fotografia.
Pubblicata in Giù la maschera
Ingrao Luca Nessuno si sarebbe mai sognato di prendere parte alla maratona fotografica più entusiasmante d’Italia da casa! Eppure in poco tempo molte cose sono cambiate, e altrettanto velocemente ci siamo abituati, se così si può dire, a nuovi vincoli e quotidianità. Questo da quando un ospite indesiderato è entrato nelle vite di tutti noi, direttamente o indirettamente senza nemmeno bussare. Molto altro è cambiato nelle nostre vite: abbiamo iniziato a leggere e cucinare di più, a guardare un sacco di film e a prenderci cura della nostra casa in modo spasmodico, quasi fosse un modo per mettere ordine anche nel mondo. In un mondo che ruotava secondo la logica del “tutto e subito” abbiamo reimparato ad aspettare. In questo periodo però non siamo ancora riusciti a fare a meno dell’abbraccio di un amico, delle cene passate a chiacchierare coi nonni, dei concerti e degli spettacoli a teatro. Il mondo degli affetti ha cercato un suo corrispettivo fittizio nell’ universo digitale: le “videocall” a tarda notte, il “tanti auguri a te”, i giochi online e gli allenamenti in diretta su Skype. Pur essendo relegati in casa infatti, il mondo ci raggiunge attraverso la rete mettendo in dubbio la solidità dei nostri muri. Considerando tutto ciò mi sono chiesto: “alla fine di questo periodo riusciremo ad apprezzare con la stessa obiettività di prima ciò che è il mondo reale differenziandolo ancora marcatamente da ciò che è sul nostro computer?” Cercando una risposta a questa domanda, ho ritratto la mia realtà oggi attraverso la fotografia. Giù la maschera #30orePhotoMarathon
Nessuno si sarebbe mai sognato di prendere parte alla maratona fotografica più entusiasmante d’Italia da casa! Eppure in poco tempo molte cose sono cambiate, e altrettanto velocemente ci siamo abituati, se così si può dire, a nuovi vincoli e quotidianità. Questo da quando un ospite indesiderato è entrato nelle vite di tutti noi, direttamente o indirettamente senza nemmeno bussare. Molto altro è cambiato nelle nostre vite: abbiamo iniziato a leggere e cucinare di più, a guardare un sacco di film e a prenderci cura della nostra casa in modo spasmodico, quasi fosse un modo per mettere ordine anche nel mondo. In un mondo che ruotava secondo la logica del “tutto e subito” abbiamo reimparato ad aspettare. In questo periodo però non siamo ancora riusciti a fare a meno dell’abbraccio di un amico, delle cene passate a chiacchierare coi nonni, dei concerti e degli spettacoli a teatro. Il mondo degli affetti ha cercato un suo corrispettivo fittizio nell’ universo digitale: le “videocall” a tarda notte, il “tanti auguri a te”, i giochi online e gli allenamenti in diretta su Skype. Pur essendo relegati in casa infatti, il mondo ci raggiunge attraverso la rete mettendo in dubbio la solidità dei nostri muri. Considerando tutto ciò mi sono chiesto: “alla fine di questo periodo riusciremo ad apprezzare con la stessa obiettività di prima ciò che è il mondo reale differenziandolo ancora marcatamente da ciò che è sul nostro computer?” Cercando una risposta a questa domanda, ho ritratto la mia realtà oggi attraverso la fotografia.
Pubblicata in Il mondo è paese
Ingrao Luca Nessuno si sarebbe mai sognato di prendere parte alla maratona fotografica più entusiasmante d’Italia da casa! Eppure in poco tempo molte cose sono cambiate, e altrettanto velocemente ci siamo abituati, se così si può dire, a nuovi vincoli e quotidianità. Questo da quando un ospite indesiderato è entrato nelle vite di tutti noi, direttamente o indirettamente senza nemmeno bussare. Molto altro è cambiato nelle nostre vite: abbiamo iniziato a leggere e cucinare di più, a guardare un sacco di film e a prenderci cura della nostra casa in modo spasmodico, quasi fosse un modo per mettere ordine anche nel mondo. In un mondo che ruotava secondo la logica del “tutto e subito” abbiamo reimparato ad aspettare. In questo periodo però non siamo ancora riusciti a fare a meno dell’abbraccio di un amico, delle cene passate a chiacchierare coi nonni, dei concerti e degli spettacoli a teatro. Il mondo degli affetti ha cercato un suo corrispettivo fittizio nell’ universo digitale: le “videocall” a tarda notte, il “tanti auguri a te”, i giochi online e gli allenamenti in diretta su Skype. Pur essendo relegati in casa infatti, il mondo ci raggiunge attraverso la rete mettendo in dubbio la solidità dei nostri muri. Considerando tutto ciò mi sono chiesto: “alla fine di questo periodo riusciremo ad apprezzare con la stessa obiettività di prima ciò che è il mondo reale differenziandolo ancora marcatamente da ciò che è sul nostro computer?” Cercando una risposta a questa domanda, ho ritratto la mia realtà oggi attraverso la fotografia. Il mondo è paese #30orePhotoMarathon
Nessuno si sarebbe mai sognato di prendere parte alla maratona fotografica più entusiasmante d’Italia da casa! Eppure in poco tempo molte cose sono cambiate, e altrettanto velocemente ci siamo abituati, se così si può dire, a nuovi vincoli e quotidianità. Questo da quando un ospite indesiderato è entrato nelle vite di tutti noi, direttamente o indirettamente senza nemmeno bussare. Molto altro è cambiato nelle nostre vite: abbiamo iniziato a leggere e cucinare di più, a guardare un sacco di film e a prenderci cura della nostra casa in modo spasmodico, quasi fosse un modo per mettere ordine anche nel mondo. In un mondo che ruotava secondo la logica del “tutto e subito” abbiamo reimparato ad aspettare. In questo periodo però non siamo ancora riusciti a fare a meno dell’abbraccio di un amico, delle cene passate a chiacchierare coi nonni, dei concerti e degli spettacoli a teatro. Il mondo degli affetti ha cercato un suo corrispettivo fittizio nell’ universo digitale: le “videocall” a tarda notte, il “tanti auguri a te”, i giochi online e gli allenamenti in diretta su Skype. Pur essendo relegati in casa infatti, il mondo ci raggiunge attraverso la rete mettendo in dubbio la solidità dei nostri muri. Considerando tutto ciò mi sono chiesto: “alla fine di questo periodo riusciremo ad apprezzare con la stessa obiettività di prima ciò che è il mondo reale differenziandolo ancora marcatamente da ciò che è sul nostro computer?” Cercando una risposta a questa domanda, ho ritratto la mia realtà oggi attraverso la fotografia.
Pubblicata in Sulla stessa barca
Ingrao Luca Nessuno si sarebbe mai sognato di prendere parte alla maratona fotografica più entusiasmante d’Italia da casa! Eppure in poco tempo molte cose sono cambiate, e altrettanto velocemente ci siamo abituati, se così si può dire, a nuovi vincoli e quotidianità. Questo da quando un ospite indesiderato è entrato nelle vite di tutti noi, direttamente o indirettamente senza nemmeno bussare. Molto altro è cambiato nelle nostre vite: abbiamo iniziato a leggere e cucinare di più, a guardare un sacco di film e a prenderci cura della nostra casa in modo spasmodico, quasi fosse un modo per mettere ordine anche nel mondo. In un mondo che ruotava secondo la logica del “tutto e subito” abbiamo reimparato ad aspettare. In questo periodo però non siamo ancora riusciti a fare a meno dell’abbraccio di un amico, delle cene passate a chiacchierare coi nonni, dei concerti e degli spettacoli a teatro. Il mondo degli affetti ha cercato un suo corrispettivo fittizio nell’ universo digitale: le “videocall” a tarda notte, il “tanti auguri a te”, i giochi online e gli allenamenti in diretta su Skype. Pur essendo relegati in casa infatti, il mondo ci raggiunge attraverso la rete mettendo in dubbio la solidità dei nostri muri. Considerando tutto ciò mi sono chiesto: “alla fine di questo periodo riusciremo ad apprezzare con la stessa obiettività di prima ciò che è il mondo reale differenziandolo ancora marcatamente da ciò che è sul nostro computer?” Cercando una risposta a questa domanda, ho ritratto la mia realtà oggi attraverso la fotografia. Sulla stessa barca #30orePhotoMarathon
Nessuno si sarebbe mai sognato di prendere parte alla maratona fotografica più entusiasmante d’Italia da casa! Eppure in poco tempo molte cose sono cambiate, e altrettanto velocemente ci siamo abituati, se così si può dire, a nuovi vincoli e quotidianità. Questo da quando un ospite indesiderato è entrato nelle vite di tutti noi, direttamente o indirettamente senza nemmeno bussare. Molto altro è cambiato nelle nostre vite: abbiamo iniziato a leggere e cucinare di più, a guardare un sacco di film e a prenderci cura della nostra casa in modo spasmodico, quasi fosse un modo per mettere ordine anche nel mondo. In un mondo che ruotava secondo la logica del “tutto e subito” abbiamo reimparato ad aspettare. In questo periodo però non siamo ancora riusciti a fare a meno dell’abbraccio di un amico, delle cene passate a chiacchierare coi nonni, dei concerti e degli spettacoli a teatro. Il mondo degli affetti ha cercato un suo corrispettivo fittizio nell’ universo digitale: le “videocall” a tarda notte, il “tanti auguri a te”, i giochi online e gli allenamenti in diretta su Skype. Pur essendo relegati in casa infatti, il mondo ci raggiunge attraverso la rete mettendo in dubbio la solidità dei nostri muri. Considerando tutto ciò mi sono chiesto: “alla fine di questo periodo riusciremo ad apprezzare con la stessa obiettività di prima ciò che è il mondo reale differenziandolo ancora marcatamente da ciò che è sul nostro computer?” Cercando una risposta a questa domanda, ho ritratto la mia realtà oggi attraverso la fotografia.
Pubblicata in Chef casalinghi
Ingrao Luca Nessuno si sarebbe mai sognato di prendere parte alla maratona fotografica più entusiasmante d’Italia da casa! Eppure in poco tempo molte cose sono cambiate, e altrettanto velocemente ci siamo abituati, se così si può dire, a nuovi vincoli e quotidianità. Questo da quando un ospite indesiderato è entrato nelle vite di tutti noi, direttamente o indirettamente senza nemmeno bussare. Molto altro è cambiato nelle nostre vite: abbiamo iniziato a leggere e cucinare di più, a guardare un sacco di film e a prenderci cura della nostra casa in modo spasmodico, quasi fosse un modo per mettere ordine anche nel mondo. In un mondo che ruotava secondo la logica del “tutto e subito” abbiamo reimparato ad aspettare. In questo periodo però non siamo ancora riusciti a fare a meno dell’abbraccio di un amico, delle cene passate a chiacchierare coi nonni, dei concerti e degli spettacoli a teatro. Il mondo degli affetti ha cercato un suo corrispettivo fittizio nell’ universo digitale: le “videocall” a tarda notte, il “tanti auguri a te”, i giochi online e gli allenamenti in diretta su Skype. Pur essendo relegati in casa infatti, il mondo ci raggiunge attraverso la rete mettendo in dubbio la solidità dei nostri muri. Considerando tutto ciò mi sono chiesto: “alla fine di questo periodo riusciremo ad apprezzare con la stessa obiettività di prima ciò che è il mondo reale differenziandolo ancora marcatamente da ciò che è sul nostro computer?” Cercando una risposta a questa domanda, ho ritratto la mia realtà oggi attraverso la fotografia. Chef casalinghi #30orePhotoMarathon
Nessuno si sarebbe mai sognato di prendere parte alla maratona fotografica più entusiasmante d’Italia da casa! Eppure in poco tempo molte cose sono cambiate, e altrettanto velocemente ci siamo abituati, se così si può dire, a nuovi vincoli e quotidianità. Questo da quando un ospite indesiderato è entrato nelle vite di tutti noi, direttamente o indirettamente senza nemmeno bussare. Molto altro è cambiato nelle nostre vite: abbiamo iniziato a leggere e cucinare di più, a guardare un sacco di film e a prenderci cura della nostra casa in modo spasmodico, quasi fosse un modo per mettere ordine anche nel mondo. In un mondo che ruotava secondo la logica del “tutto e subito” abbiamo reimparato ad aspettare. In questo periodo però non siamo ancora riusciti a fare a meno dell’abbraccio di un amico, delle cene passate a chiacchierare coi nonni, dei concerti e degli spettacoli a teatro. Il mondo degli affetti ha cercato un suo corrispettivo fittizio nell’ universo digitale: le “videocall” a tarda notte, il “tanti auguri a te”, i giochi online e gli allenamenti in diretta su Skype. Pur essendo relegati in casa infatti, il mondo ci raggiunge attraverso la rete mettendo in dubbio la solidità dei nostri muri. Considerando tutto ciò mi sono chiesto: “alla fine di questo periodo riusciremo ad apprezzare con la stessa obiettività di prima ciò che è il mondo reale differenziandolo ancora marcatamente da ciò che è sul nostro computer?” Cercando una risposta a questa domanda, ho ritratto la mia realtà oggi attraverso la fotografia.
Pubblicata in Onda anomala
Ingrao Luca Nessuno si sarebbe mai sognato di prendere parte alla maratona fotografica più entusiasmante d’Italia da casa! Eppure in poco tempo molte cose sono cambiate, e altrettanto velocemente ci siamo abituati, se così si può dire, a nuovi vincoli e quotidianità. Questo da quando un ospite indesiderato è entrato nelle vite di tutti noi, direttamente o indirettamente senza nemmeno bussare. Molto altro è cambiato nelle nostre vite: abbiamo iniziato a leggere e cucinare di più, a guardare un sacco di film e a prenderci cura della nostra casa in modo spasmodico, quasi fosse un modo per mettere ordine anche nel mondo. In un mondo che ruotava secondo la logica del “tutto e subito” abbiamo reimparato ad aspettare. In questo periodo però non siamo ancora riusciti a fare a meno dell’abbraccio di un amico, delle cene passate a chiacchierare coi nonni, dei concerti e degli spettacoli a teatro. Il mondo degli affetti ha cercato un suo corrispettivo fittizio nell’ universo digitale: le “videocall” a tarda notte, il “tanti auguri a te”, i giochi online e gli allenamenti in diretta su Skype. Pur essendo relegati in casa infatti, il mondo ci raggiunge attraverso la rete mettendo in dubbio la solidità dei nostri muri. Considerando tutto ciò mi sono chiesto: “alla fine di questo periodo riusciremo ad apprezzare con la stessa obiettività di prima ciò che è il mondo reale differenziandolo ancora marcatamente da ciò che è sul nostro computer?” Cercando una risposta a questa domanda, ho ritratto la mia realtà oggi attraverso la fotografia. Onda anomala #30orePhotoMarathon
Nessuno si sarebbe mai sognato di prendere parte alla maratona fotografica più entusiasmante d’Italia da casa! Eppure in poco tempo molte cose sono cambiate, e altrettanto velocemente ci siamo abituati, se così si può dire, a nuovi vincoli e quotidianità. Questo da quando un ospite indesiderato è entrato nelle vite di tutti noi, direttamente o indirettamente senza nemmeno bussare. Molto altro è cambiato nelle nostre vite: abbiamo iniziato a leggere e cucinare di più, a guardare un sacco di film e a prenderci cura della nostra casa in modo spasmodico, quasi fosse un modo per mettere ordine anche nel mondo. In un mondo che ruotava secondo la logica del “tutto e subito” abbiamo reimparato ad aspettare. In questo periodo però non siamo ancora riusciti a fare a meno dell’abbraccio di un amico, delle cene passate a chiacchierare coi nonni, dei concerti e degli spettacoli a teatro. Il mondo degli affetti ha cercato un suo corrispettivo fittizio nell’ universo digitale: le “videocall” a tarda notte, il “tanti auguri a te”, i giochi online e gli allenamenti in diretta su Skype. Pur essendo relegati in casa infatti, il mondo ci raggiunge attraverso la rete mettendo in dubbio la solidità dei nostri muri. Considerando tutto ciò mi sono chiesto: “alla fine di questo periodo riusciremo ad apprezzare con la stessa obiettività di prima ciò che è il mondo reale differenziandolo ancora marcatamente da ciò che è sul nostro computer?” Cercando una risposta a questa domanda, ho ritratto la mia realtà oggi attraverso la fotografia.
Pubblicata in Dalla mia finestra
Ingrao Luca Nessuno si sarebbe mai sognato di prendere parte alla maratona fotografica più entusiasmante d’Italia da casa! Eppure in poco tempo molte cose sono cambiate, e altrettanto velocemente ci siamo abituati, se così si può dire, a nuovi vincoli e quotidianità. Questo da quando un ospite indesiderato è entrato nelle vite di tutti noi, direttamente o indirettamente senza nemmeno bussare. Molto altro è cambiato nelle nostre vite: abbiamo iniziato a leggere e cucinare di più, a guardare un sacco di film e a prenderci cura della nostra casa in modo spasmodico, quasi fosse un modo per mettere ordine anche nel mondo. In un mondo che ruotava secondo la logica del “tutto e subito” abbiamo reimparato ad aspettare. In questo periodo però non siamo ancora riusciti a fare a meno dell’abbraccio di un amico, delle cene passate a chiacchierare coi nonni, dei concerti e degli spettacoli a teatro. Il mondo degli affetti ha cercato un suo corrispettivo fittizio nell’ universo digitale: le “videocall” a tarda notte, il “tanti auguri a te”, i giochi online e gli allenamenti in diretta su Skype. Pur essendo relegati in casa infatti, il mondo ci raggiunge attraverso la rete mettendo in dubbio la solidità dei nostri muri. Considerando tutto ciò mi sono chiesto: “alla fine di questo periodo riusciremo ad apprezzare con la stessa obiettività di prima ciò che è il mondo reale differenziandolo ancora marcatamente da ciò che è sul nostro computer?” Cercando una risposta a questa domanda, ho ritratto la mia realtà oggi attraverso la fotografia. Dalla mia finestra #30orePhotoMarathon
Nessuno si sarebbe mai sognato di prendere parte alla maratona fotografica più entusiasmante d’Italia da casa! Eppure in poco tempo molte cose sono cambiate, e altrettanto velocemente ci siamo abituati, se così si può dire, a nuovi vincoli e quotidianità. Questo da quando un ospite indesiderato è entrato nelle vite di tutti noi, direttamente o indirettamente senza nemmeno bussare. Molto altro è cambiato nelle nostre vite: abbiamo iniziato a leggere e cucinare di più, a guardare un sacco di film e a prenderci cura della nostra casa in modo spasmodico, quasi fosse un modo per mettere ordine anche nel mondo. In un mondo che ruotava secondo la logica del “tutto e subito” abbiamo reimparato ad aspettare. In questo periodo però non siamo ancora riusciti a fare a meno dell’abbraccio di un amico, delle cene passate a chiacchierare coi nonni, dei concerti e degli spettacoli a teatro. Il mondo degli affetti ha cercato un suo corrispettivo fittizio nell’ universo digitale: le “videocall” a tarda notte, il “tanti auguri a te”, i giochi online e gli allenamenti in diretta su Skype. Pur essendo relegati in casa infatti, il mondo ci raggiunge attraverso la rete mettendo in dubbio la solidità dei nostri muri. Considerando tutto ciò mi sono chiesto: “alla fine di questo periodo riusciremo ad apprezzare con la stessa obiettività di prima ciò che è il mondo reale differenziandolo ancora marcatamente da ciò che è sul nostro computer?” Cercando una risposta a questa domanda, ho ritratto la mia realtà oggi attraverso la fotografia.
Pubblicata in 1 metro
Ingrao Luca Nessuno si sarebbe mai sognato di prendere parte alla maratona fotografica più entusiasmante d’Italia da casa! Eppure in poco tempo molte cose sono cambiate, e altrettanto velocemente ci siamo abituati, se così si può dire, a nuovi vincoli e quotidianità. Questo da quando un ospite indesiderato è entrato nelle vite di tutti noi, direttamente o indirettamente senza nemmeno bussare. Molto altro è cambiato nelle nostre vite: abbiamo iniziato a leggere e cucinare di più, a guardare un sacco di film e a prenderci cura della nostra casa in modo spasmodico, quasi fosse un modo per mettere ordine anche nel mondo. In un mondo che ruotava secondo la logica del “tutto e subito” abbiamo reimparato ad aspettare. In questo periodo però non siamo ancora riusciti a fare a meno dell’abbraccio di un amico, delle cene passate a chiacchierare coi nonni, dei concerti e degli spettacoli a teatro. Il mondo degli affetti ha cercato un suo corrispettivo fittizio nell’ universo digitale: le “videocall” a tarda notte, il “tanti auguri a te”, i giochi online e gli allenamenti in diretta su Skype. Pur essendo relegati in casa infatti, il mondo ci raggiunge attraverso la rete mettendo in dubbio la solidità dei nostri muri. Considerando tutto ciò mi sono chiesto: “alla fine di questo periodo riusciremo ad apprezzare con la stessa obiettività di prima ciò che è il mondo reale differenziandolo ancora marcatamente da ciò che è sul nostro computer?” Cercando una risposta a questa domanda, ho ritratto la mia realtà oggi attraverso la fotografia. 1 metro #30orePhotoMarathon
Nessuno si sarebbe mai sognato di prendere parte alla maratona fotografica più entusiasmante d’Italia da casa! Eppure in poco tempo molte cose sono cambiate, e altrettanto velocemente ci siamo abituati, se così si può dire, a nuovi vincoli e quotidianità.
Nessuno si sarebbe mai sognato di prendere parte alla maratona fotografica più entusiasmante d’Italia da casa! Eppure in poco tempo molte cose sono cambiate, e altrettanto velocemente ci siamo abituati, se così si può dire, a nuovi vincoli e quotidianità.
Nessuno si sarebbe mai sognato di prendere parte alla maratona fotografica più entusiasmante d’Italia da casa! Eppure in poco tempo molte cose sono cambiate, e altrettanto velocemente ci siamo abituati, se così si può dire, a nuovi vincoli e quotidianità.
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Nessuno si sarebbe mai sognato di prendere parte alla maratona fotografica più entusiasmante d’Italia da casa! Eppure in poco tempo molte cose sono cambiate, e altrettanto velocemente ci siamo abituati, se così si può dire, a nuovi vincoli e quotidianità.
Nessuno si sarebbe mai sognato di prendere parte alla maratona fotografica più entusiasmante d’Italia da casa! Eppure in poco tempo molte cose sono cambiate, e altrettanto velocemente ci siamo abituati, se così si può dire, a nuovi vincoli e quotidianità.
Nessuno si sarebbe mai sognato di prendere parte alla maratona fotografica più entusiasmante d’Italia da casa! Eppure in poco tempo molte cose sono cambiate, e altrettanto velocemente ci siamo abituati, se così si può dire, a nuovi vincoli e quotidianità.
Nessuno si sarebbe mai sognato di prendere parte alla maratona fotografica più entusiasmante d’Italia da casa! Eppure in poco tempo molte cose sono cambiate, e altrettanto velocemente ci siamo abituati, se così si può dire, a nuovi vincoli e quotidianità.
Nessuno si sarebbe mai sognato di prendere parte alla maratona fotografica più entusiasmante d’Italia da casa! Eppure in poco tempo molte cose sono cambiate, e altrettanto velocemente ci siamo abituati, se così si può dire, a nuovi vincoli e quotidianità.